Indagini Geolettriche
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Le indagini geoelettriche rappresentano ad oggi una delle tecniche geofisiche maggiormente utilizzata per lo studio del sottosuolo, trovando applicazione in tutti i campi della geologia. Consistono nella determinazione della resistività elettrica del sottosuolo in seguito all’immissione nel terreno di corrente elettrica e sfruttano le differenze delle proprietà elettriche delle rocce e dei minerali.
PRINCIPALI APPLICAZIONI DEL SISTEMA GEOELETTRICO
- Studi geologici ed idrogeologici
- Ricerche archeologiche
- Individuazione di cavità ed oggetti sepolti
- Controllo edifici lesionati e strutture murarie
- Ricerche idriche e modellazione degli acquiferi
- Individuazione di aree contaminate
In base all’obiettivo dell’indagine possono essere ricostruiti modelli monodimensionali (Sondaggi Elettrici Verticali), bidimensionali e tridimensionali (Tomografie elettriche 2D e 3D).
Le tomografie elettriche consentono di ottenere immagini ad alta risoluzione che rappresentano la distribuzione dei valori di resistività del terreno. L’indagine viene realizzata attraverso un set di elettrodi (a partire da 16 fino anche a diverse centinaia) infissi nel terreno e distribuiti lungo un profilo a distanza ravvicinata. Tramite un apposito sistema, gli elettrodi sono collegati all’unità di energizzazione/ acquisizione dati, che restituisce i valori di resistività del sottosuolo. Il risultato finale dell’elaborazione di questi dati è una sezione bidimensionale (2D) che rappresenta la distribuzione dei valori di resistività del terreno. Combinando più sezioni parallele ed ortogonali, opportunamente elaborate ed interpretate tramite sofisticati software, si possono ottenere immagini ad alta risoluzione in 2.5D, utilizzando poi un maggior numero di elettrodi è possibile ottenere modelli tomografici 3D.